- Perché si possa configurare un danno risarcibile parametrato al trattamento pensionistico che il danneggiato avrebbe percepito se la domanda di pensionamento fosse stata accolta, è necessario che il diritto sia stato irrimediabilmente pregiudicato e che il suo titolare non possa più rivendicarne il riconoscimento.
- Nel caso di specie, un lavoratore, titolare di pensione ex Fondo elettrici, proponeva ricorso giurisdizionale nel 2020, in relazione alla domanda di riliquidazione della pensione, infruttuosamente richiesta in via amministrativa nel 2017.
- Il requisito dell’abitualità dell’attività professionale, ai fini dell’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS, deve essere accertato in concreto, mediante elementi come l’iscrizione all’albo, l’accensione della partita IVA o l’organizzazione materiale predisposta dal professionista a supporto della sua attività.
- I Giudici sottolineano che il diritto alla corresponsione dell’assegno sociale prevede come unico requisito lo stato di bisogno. Invece, la mancata richiesta, da parte del soggetto che mira ad ottenere l’assegno sociale, dell’importo dovuto dall’ex coniuge a titolo di assegno divorzile non può avere rilevanza.
- Il Tribunale di Milano, sezione lavoro, ha accolto la domanda cautelare di un whistleblower relativo a un complesso contenzioso di diritto del lavoro, avente ad oggetto il licenziamento dello stesso dipendente.
- Con ordinanza n. 25696, depositata il 4 settembre 2023, la Suprema Corte di Cassazione ha espresso un nuovo ed importante principio di diritto in tema di pubblico impiego privatizzato.
- Ai fini della decorrenza della prescrizione quinquennale dei contributi, che inizia dal momento in cui scadono i termini per il relativo pagamento e non già dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi ad opera del titolare della posizione assicurativa, assume rilievo anche il differimento dei termini stessi, quale quello previsto, senza alcuna maggiorazione, dalla disposizione […]
- I Giudici ribadiscono che le risultanze derivanti dal controllo automatico a distanza, in quanto non concordate né autorizzate, finalizzate al controllo della prestazione lavorativa, non sono utilizzabili per il licenziamento del lavoratore.
- Nel rapporto di lavoro subordinato, il tempo necessario a indossare l'abbigliamento di servizio, c.d. “tempo tuta”, costituisce tempo di lavoro soltanto ove qualificato da eterodirezione, in difetto della quale l'attività di vestizione rientra nella diligenza preparatoria inclusa nell'obbligazione principale del lavoratore e non dà titolo ad autonomo corrispettivo.
- La sofferenza umana conseguente alla lesione di un diritto costituzionalmente protetto, nella sua realtà naturalistica, si può connotare in concreto tanto dell'aspetto interiore del danno (cd. danno morale) quanto dell’impatto modificativo in peius con la vita quotidiana.